Essere artista è fallire, così come nessun altro ha il coraggio di fallire
il fallimento è il mondo dell'artista e sfuggirlo equivale alla diserzione, 
ad arti e mestieri, a buona amministrazione casalinga, a vivere. 
(S. Beckett)

 



CRATere alla terza edizione si concentra sulla memoria come possibilità di riflessione,
ripetizione differente, trasparenza.

Una rassegna che si era aperta sul teatro fuori luogo di Teatrino Clandestino e della Compagnia della Fortezza, affiancati dalle produzioni del Teatro Casa Basaglia, di teatri di silenzio e dal progetto di Codice Ivan ha approfondito nel seguito la proiezione in ambito didattico e pedagogico con Teatro delle Albe, Societas Raffaello Sanzio, Jurij Alschitz. I temi della rivolta come possibilità di significare la realtà nella sua messa in crisi, della differenza come fondamento del dialogo, della memoria come presa d’atto del fallimento necessario definiscono CRATere, non semplice contenitore, bensì rassegna che si raccoglie intorno a uno sguardo per gettare prospettive di senso.

La ripetizione differente cui allude questa memoria attuale rilancia alla fine di un ciclo su una progettualità minima, residuale, un teatro senza teatro che con pudore presenta l’Apocalisse degli animali del Teatro Casa Basaglia, Amos, Storia di Uno. Gli ospiti, le persone e i percorsi evocati o qui convenuti hanno in comune di resistere e continuare l’ordito di quella tela, non semplice ripetizione o copia, conservazione, bensì opera creativa, poietica, guarigione.

Grazie

 

 

Nazario Zambaldi